mercoledì 7 dicembre 2016

clacson

/clàc-son
s.m. inv.
«apparecchio acustico avvisatore (automobili)». Cosí Alfredo Panzini, nella quarta edizione del suo (1923) Dizionario moderno, registrava la voce clakson (variante ampiamente attestata in letteratura sino a oggidí; cfr. ad es. Carlo Emilio Gadda, L'adalgisa «Nel viale, a intervalli, sibilavano e garrivano i clakson; contro l'inane si avventavano le macchine.»). 
Marchionimo statunitense che subisce il classico processo per cui alcuni marchi registrati (pensate a scotch, post-it, pennarello) sono così efficaci da evolvere in nomi comuni (per altro - in questo caso - non nella lingua d'origine, dove si usa comunemente horn, corno, memori delle prime trombette con pompante utilizzate sugli autoveicoli; cosí in tedesco si ha Hupe).  Il termine originale, klaxon, venne coniato da Franklyn Hallett Lovell Jr., fondatore della Lovell-McConnell Manufacturing Co. di Newark, azienda che acquisí il brevetto e commercializzò dal 1908 questo strumento elettrico che divenne presto equipaggiamento standard nelle auto della General Motors. L'etimo sarebbe il verbo greco κλάζω (klázō) squillare, rumoreggiare, maneggiato verosimilmente da un grecista che avrà confuso le lettere xi (ξ) e zeta (ζ), di forma simile.




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