giovedì 22 dicembre 2016

hobby

/hòb-by/
s.m. inv.
Passatempo, occupazione gradevole - solitamente contrapposta a una piú seria attività professionale o di studio - alla quale ci si dedica durante le ore libere, entro un range variabile di capacità, diligenza e passione. 
Il termine è attestato nella lingua inglese fin dal XIV secolo (variante hobyn) quale ipocoristico familiare o variante del nome proprio Robin, Robbie, che identificava una razza di cavalli irlandese (cfr. l'italian-toscano ubino adoperato sineddoticamente dall'Ariosto «Nel mansueto u. che sul dosso / Avea la figlia del re Stordilano, / Fece entrar un degli angel di Minosso» Orlando Furioso XXVI,129). Hobby-horse diviene poi sinonimo di cavallo da tiro e parallelamente quel surrogato (Gombrich direbbe una rappresentazione) di cavalluccio (formato da un'asta di legno e una testa con fattezze equine) che costituirà uno dei principali trastulli d'infanzia prima dell'avvento delle automobili (e dei rispettivi surrogati in miniatura).  Il passo semantico successivo porta da giocattolo a passatempo preferito, o particolare mania, grazie soprattutto all'enorme successo di pubblico riscosso dal The Life and Opinions of Tristram Shandy (1760-1767) il cui personaggio piú celebre e amato, lo zio Tobia, era roso da una comica ossessione (hobby-horseper gli assedi e le fortificazioni militari, che lo portava a ricostruire nel giardino di casa propria gli accadimenti bellici di cui leggeva nelle gazzette.
Panzini registra nel 1923 la voce hobbyhorse, indicando come equivalenti italiani ticchio, fissazione (forse pallino renderebbe meglio la nuance semantica) e solo nell'ed. del 1942 la forma hobby, già adoperata tuttavia fin dal 1926 da Italo Svevo («Gli inglesi non c’è dubbio hanno una grande necessità di attività ideale. La dedicano alla politica, alla legge e chi non arriva a queste due altissime attività la dedica alla sua Hobby, collezioni disinteressate, musica e soprattutto religione» Racconti, saggi, pagine sparse, a cura di B. Maier - orig. in Soggiorno londinese).


Il movimento artistico Dada deriva probabilmente il proprio nome dal termine francese per hobby-horse; è stata evidenziata inoltre l'influenza del Tristram Shandy sugli scritti di Tristan Tzara, principale teorico del movimento.





2 commenti:

  1. "Il movimento artistico Dada deriva probabilmente il proprio nome dal termine francese per hobby-horse": ok, grazie, e quale sarebbe il termine francese per hobby-horse da cui deriva probabilmente il movimento Dada?

    Comunque tutto l'ultimo paragrafo non è mica molto chiaro...

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    1. Ciao Carlo: la versione francese per "hobby-horse" (o "cavalluccio") è proprio "dada". Sull'influenza del "Tristam" su Tzara (teorico del movimento) tramite la traduzione francese del romanzo che riporta proprio "dada" al posto della parola chiave "hobby-horse" non mi sono dilungato rinviando al link che si apre su "scritti" di Tristan Tzara

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