s.f. (pl. -che)
Donna di facili costumi, meretrice. Attestata per la prima volta nella commedia di Aretino La cortigiana, data alle stampe nel 1534 («Togna. Faresti il meglio starti a casa, e lasciar andare le taverne e le baldracche» IV, XI). Per secoli (cfr. B. Varchi, L'Hercolano, Venezia 1570, 244) si è ritenuto che il termine derivasse dalla città di Baghdad, nella variante fiorentina Baldacca o Baldacco (lo usa Petrarca in uno dei suoi sonetti meno memorabili «ragion mi struggo e fiacco [...] / Sol una sede ; e quella fia in Baldacco»), confusa/sovrapposta dal tardo medioevo con la dissoluta Babilonia, luogo biblico di corruzione e perdizione per antonomasia; inoltre cosí si chiamavano, anticamente, un quartiere e un'osteria (e qui glissiamo su chi diede il nome a cosa) di Firenze, frequentati ambedue «dalle femmine di mondo». Tuttavia, il LEI è giunto da ultimo a mettere in dubbio questa etimologia, associando piuttosto il termine a una serie di attestazioni che presentano i significati base di ventre prominente, pancia grossa, e quindi, per sineddoche, donna grassa e malfatta.
Isidoro da Siviglia e le paretimologie sono sempre in agguato!
Donna di facili costumi, meretrice. Attestata per la prima volta nella commedia di Aretino La cortigiana, data alle stampe nel 1534 («Togna. Faresti il meglio starti a casa, e lasciar andare le taverne e le baldracche» IV, XI). Per secoli (cfr. B. Varchi, L'Hercolano, Venezia 1570, 244) si è ritenuto che il termine derivasse dalla città di Baghdad, nella variante fiorentina Baldacca o Baldacco (lo usa Petrarca in uno dei suoi sonetti meno memorabili «ragion mi struggo e fiacco [...] / Sol una sede ; e quella fia in Baldacco»), confusa/sovrapposta dal tardo medioevo con la dissoluta Babilonia, luogo biblico di corruzione e perdizione per antonomasia; inoltre cosí si chiamavano, anticamente, un quartiere e un'osteria (e qui glissiamo su chi diede il nome a cosa) di Firenze, frequentati ambedue «dalle femmine di mondo». Tuttavia, il LEI è giunto da ultimo a mettere in dubbio questa etimologia, associando piuttosto il termine a una serie di attestazioni che presentano i significati base di ventre prominente, pancia grossa, e quindi, per sineddoche, donna grassa e malfatta.
Isidoro da Siviglia e le paretimologie sono sempre in agguato!
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